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IV Direttiva Antiriciclaggio

IV Direttiva Antiriciclaggio

Criticità e modelli di applicazione per gli operatori di gioco
Si è tenuto a Roma il 17 ottobre 2017 l’incontro sull’applicazione della IV Direttiva Antiriciclaggio nel mondo del gioco. Organizzato da Codere Italia e dall’AIRA – Associazione Italiana Responsabili Antiriciclaggio, è stato ospitato presso il Centro Congressi Confindustria.
Ha aperto i lavori della giornata l’intervento di Stefano Zapponini, Presidente Sistema Gioco Italia – Confindustria Sistemi Innovativi e Tecnologici che ha portato i saluti del Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. Ha inoltre sottolineato come da sempre Confindustria sostenga comportamenti compatibili con il libero mercato al fine di contrastare ogni forma di illegalità, e ricordato che alle aziende aderenti a Sistema Gioco Italia sono richieste verifiche antimafia, verifiche dei sistemi di gioco, controllo e monitoraggio. A conclusione, ha ribadito come il settore voglia continuare ad implementare comportamenti virtuosi, attraverso sistemi di controllo di prevenzione del rischio, sia con l’ausilio di specifiche procedure, linee guida, tavoli congiunti, manuali di riferimento sia con azioni di formazione e informazione. 
L’incontro, moderato dal giornalista Andrea Bassi, è proseguito con la relazione di Ranieri Razzante, Presidente Aira e Consulente della Commissione Parlamentare Antimafia che ha raccontato come, durante il suo lavoro di consulenza per le commissioni antimafia, abbia sempre evidenziato la necessità di una regolamentazione sistematica del settore giochi, regolamentazione che a distanza di 10 anni sembra essere ancora molto lontana. Ha spiegato che occorra invece una normativa condivisa per un settore come quello dei giochi che deve impegnarsi in politiche di antiriciclaggio meglio di altri. Questo perché il settore, malgrado il grande impegno delle società di gioco, è uno dei settori a maggiore infiltrazione della criminalità organizzata. Inoltre l’intervento di Razzante ha sottolineato come l’antiriciclaggio non sia una normativa anticommerciale: se ben applicata può al contrario evitare tanti problemi. 
In Italia il settore dei giochi su rete fisica e online, così come attività quali money transfer o i compro oro, risulta particolarmente esposto al rischio riciclaggio. Per questo motivo nel corso del 2017 è stato introdotto il D. Lgs. 90/2017 per il recepimento della IV Direttiva UE 2015/849. Tra le novità, ricordiamo: 
•    nuovi limiti di importi sopra i quali è necessario effettuare l’identificazione dei clienti (€500 per le VLT, €2000 per il Bingo);
•    l’ampliamento del perimetro delle PEPs (persone politicamente esposte);
•    il principio della responsabilità solidale del Concessionario per le inosservanze commesse da distributori ed esercenti alla normativa in oggetto; vincolando il Concessionario a garantire costantemente un adeguato sistema di monitoraggio sugli operatori contrattualizzati (concetto di mitigazione del rischio);
•    per il gioco fisico, l’implementazione di specifiche tecnico-funzionali dei Sistemi di Gioco VLT per consentire la dotazione di alcune funzionalità;
•    l’aspetto sanzionatorio;
La fotografia del settore, così come emerge dai procedimenti, è stata delineata da Diana De Martino, Sostituto Procuratore DNA. Una fotografia non rassicurante che emerge fin da quando negli anni 2000 il governo ha ampliato progressivamente l’offerta di gioco, avendo in mente maggior gettito erariale e la possibilità di drenare risorse al mondo illegale. La raccolta è aumentata enormemente, passando da 20 a 96 mld e il settore del gioco è diventato di grande interesse per le mafie. Una penetrazione da parte della criminalità che avviene sia in ambito illegale sia in ambito legale. Esistono diverse forme: estorsioni agli esercenti, ai concessionari, esercizi commerciali così come in altri settori. A questo si aggiunge anche l’imposizione di apparecchi di società ben precise, infiltrazioni o compartecipazioni nelle società titolari delle concessioni. Esiste poi la raccolta abusiva, dove quindi non c’è nessun tipo di controllo, l’alterazione degli apparecchi ed altre modalità. Dall’analisi del numero di procedimenti emerge che il fenomeno si concentra nell’area laziale e nel meridione. Molte indagini fanno intravedere anche un respiro transnazionale.
Durante l’incontro sono stati anche forniti gli ultimi dati UIF – Unità di Informazione Finanziaria: nel primo semestre 2017 sono state 1075 le Segnalazioni Operazioni Sospette (SOS) nel solo settore dei giochi. Questo numero è pari a circa il 2% del totale delle SOS arrivate al UIF (comprendono quindi anche altri settori come gli istituti di credito). 
Il trend degli anni 2010-2016 riporta segnali positivi, sottolineando come sensibilità e controlli sulle tematiche antiriciclaggio, da parte degli operatori di gioco, siano aumentati notevolmente.
Anno 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 1° sem. 2017
SOS 34 133 283 774 1.148 1.864 2.050 1.075

Ad illustrare questi numeri è intervenuto Claudio Clemente, Direttore UIF che, in linea con quanto detto dal Sostituto Procuratore del DNA, ha ribadito che il Paese presenta rischi significativi, perché la criminalità mafiosa investe nel comparto sia per acquisire la proprietà di prestatori di servizi di gioco, sia per riciclare capitali illeciti nella stessa attività di gioco. E’ stato anche spiegato come la UIF sia da tempo impegnata nell’attività di presidio dei rischi del settore, supportando i concessionari con indicatori e schemi di comportamento anomalo, casistiche per l’individuazione delle operazioni sospette e svolgendo i controlli di competenza. Una delle novità della Direttiva Antiriciclaggio è il ruolo di governance attribuita all’ADM-Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che riveste quindi un importante ruolo di indirizzo e coordinamento. Per presentare quanto portato avanti dall’ADM è intervenuto Davide Diamare, Direttore Ufficio Centrale Accertamento Riscossione-Ufficio Analisi e Strategie di Controllo ADM. Nella sua relazione ha sottolineato come In Italia esista ancora una grossa presenza di gioco illegale, che si manifesta attraverso sia siti online fuori dalle regole comunitarie, sia attraverso centri che raccolgono varie forme di gioco anche con totem e macchinette modificate. Uno degli impegni a cui sta lavorando l’Agenzia è l’emanazione delle linee guida e di standard tecnici ufficiali sull'antiriciclaggio, che gli operatori dovranno mettere in pratica, per intercettare fenomeni che possono essere significativi.
Ha concluso i lavori della giornata Imma Romano, Responsabile Relazioni Istituzionali Codere Italia, che ha presentato anche la campagna “L’usura non è un gioco”, che dal 17 ottobre scorso è partita in tutte le Gaming Hall Codere, con delle indicazioni comportamentali che vanno nella direzione di avere degli operatori in grado di diventare referenti per giocatori che potrebbero ritrovarsi in questa situazione.
Ha inoltre spiegato il percorso fatto durante l’anno insieme ad AIRA e al Prof. Razzante con due obiettivi: da una parte un processo di autovalutazione interna di quella che è la modalità in cui all’interno dell’azienda e delle sale si affronta il tema dell’antiriciclaggio e dell’usura, e dall’altra la possibilità di istituire un tavolo tecnico, sotto il cappello di AIRA, deputato ad analizzare i temi dell’antiriciclaggio nel settore dei giochi.   



coderenetwork it iv-direttiva-antiriciclaggio 001 Stefano Zapponini
coderenetwork it iv-direttiva-antiriciclaggio 002 Ranieri Razzante
coderenetwork it iv-direttiva-antiriciclaggio 003 Diana De Martino
coderenetwork it iv-direttiva-antiriciclaggio 004 Claudio Clemente
coderenetwork it iv-direttiva-antiriciclaggio 005 Davide Diamare
coderenetwork it iv-direttiva-antiriciclaggio 006 Immacolata Romano
coderenetwork it iv-direttiva-antiriciclaggio 007 Andrea Bassi
 

 
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